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Roche – A fianco del coraggio
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Non mi sono mai posto questa domanda , ho iniziato questo percorso ascoltando osservando, ho lasciato quel che dovevo fare libero da qualsiasi pensiero che potesse limitarne emotivamente la mia presenza .
Gambe cuore testa non sono sufficienti, quello che normalmente usiamo per superare gli ostacoli sono limitati dall ’ invisibile.
La nostra anima ci muove, ci spinge ad essere poi quel che siamo vivendo i nostri momenti , non li scegliamo, sono li.
Siamo molto di più di un corpo in movimento ma spesso non ne abbiamo percezione, è difficile da descrivere, a volte ci rifiutiamo di seguirla, farci guidare per strade dove l’arrivo non sappiamo quando e quale sia, fa paura camminare al buio, dobbiamo fidarci e lasciare andare, quel che non è comprensibile a noi lo è per lei.
E si noi siamo anima, ci muoviamo all ’ interno di un piccolo spazio, è così che la immagino, piccola, riesce ad accogliere qualcosa di molto più grande dove tutto trova il suo posto, nessun limite niente è impossibile tutto si può fare e tutto si rinnova li, dove il tempo, passa ma non percependone più il suo trascorrere, è un tempo infinito.
Io sono Claudio lei è Simonetta lui è l’innominato, e si, dopo sei anni non riesco a pronunciare il suo nome, non mi piace, non mi va, lo detesto ma non ho mai pensato che evitandolo lui non esistesse.
Lo vedo attraverso quei farmaci che ritiro in ospedale e che lei assume ogni giorno.
L’ospedale è il policlinico Gemelli, corridoio O terzo piano, conosco ogni mattonella che conduce in quel reparto, croce e “delizia”, le bandane le parrucche i tubicini che spuntano da sotto i vestiti, gli occhi di loro, la loro infinita pazienza la speranza, la guardo con ammirazione, sei grande Simonetta.
Non è facile indossare i panni di altri, calarsi nella vita più profonda per cercare il dolore e combatterlo, magari sconfiggerlo e poi e poi e poi riaprire gli occhi alla realtà , non farsi sopraffare e continuare ad esserci.
Sofferenza, forza, pazienza amore all ’ infinito.
È un esserci giorno dopo giorno così come sarebbe stato se nulla fosse accaduto.
Questo percorso lo si fa insieme perché insieme abbiamo deciso di stare e il modo lo decide quel che il nuovo giorno ci riserva io devo solamente prenderne la sua forma qualunque essa sia .
Non c’è un modo ci siamo noi .
Io sono Claudio lei è Simonetta . Grazie