Torna alle storie
Roche – A fianco del coraggio
Voti totali:
Era già passato tanto tempo, troppo . . i dolori alla schiena, questa tosse stizzosa e continua non abbandonava Catia.
Nonostante medicinali, visite esami molteplici, non si riusciva a venirne a capo, non esisteva un filo conduttore, andavamo per tentativi e le risposte più svariate erano "ernia iatale" "ernia al disco" "broncopolmonite", ma alla fine niente di tutto questo.
Le giornate iniziavano ad essere lunghe e pesanti, quasi sempre monotone, i dolori sempre più forti e lancinanti la limitavano nei movimenti.
Vedevo Catia soffrire e il fatto che non avessi la possibilità di aiutarla in nessun modo, creava sofferenza anche dentro di me, cercavo di essere forte, di incoraggiarla, ma anche il mio stato d'animo iniziava a vacillare.
La quotidianità era già cambiata e anche se sono positivo per natura e nessuno mai avesse pronunciato la parola "tumore" un piccolo pensiero mi stava annebbiando la mente.
C'è bisogno del ricovero.. .
10 lunghi e interminabili giorni per cercare di arrivare alla verità.
Alle giornate già pesanti si aggiunge la lontananza, saperla sofferente e non poterle dare sostegno mi angoscia e mi intristisce ancor di più.
E' il giorno delle risposte, quel piccolo pensiero che mi annebbiava la mente purtroppo diventa realtà, carcinoma VI stadio bilaterale ai polmoni.
In un attimo mi trovo fuori dal mondo. L'Oncologa inizia a parlare, a spiegare ma è come se io non ci fossi. La mente ed il cuore viaggiano per conto loro. . Torna un pò di lucidità e cerco di mettere a fuoco, di tornare alla realtà, comincio a capire che non c'è tempo da perdere, inizia un nuovo viaggio, un viaggio che non conosco e che gli eventi ti obbligano a percorrere a folle velocità . . non so dove ci porterà.
L'inizio è veramente devastante, gli effetti collaterali della chemio ti fanno veramente capire la sofferenza del corpo e dello spirito, vedere Catia, nonostante un carattere forte e determinato, che non riesce a mangiare e a bere, mi annienta, mi rende incapace di incoraggiare e spronare. . C'è un unica soluzione, tornare in ospedale e affrontare ancora una volta il distacco con l'aggravante che questa sofferenza è diversa dall'altra è ancora più pesante . .Sono passati ormai 3 anni dall'inizio di questa triste avventura, e benchè uno cerchi di vivere la vita come avrebbe pensato e sperato, capisci che non sarà più come prima. . niente e nessuno ti porterà indietro, niente e nessuno ti renderà la tua spensieratezza.
Le continue, svariate, e ininterrotte chemio ti riportano tutti i giorni alla dura realtà della malattia con la quale sai di dover combattere per il resto della vita. Per fare qualche giorno di ferie ti devi organizzare, devi trovare la possibilità di fare il ciclo di chemio sul luogo di vacanza. . oppure rischi addirittura di portarla all'ospedale per ustioni solo per realizzare uno dei suoi sogni di tutte le estati, un giorno al mare pur di vederla felice. . ti capita poi di trovarsi a festeggiare S. Valentino con un clistere in mano . . Non si molla. .
Poi capisci che insieme al dolore che condividi con lei, cresce anche l'amore, quell'amore che ti aiuta spesso a superare tutte le situazioni di vita quotidiana, quell'amore che ti fa accettare tutto quello che lei ti scarica addosso, tutte le sue trasformazioni umorali e caratteriali.
Il dolore non passerà mai, e al dolore non ci si abituerà mai, semmai ci convivi e con l'andare del tempo, capisci che la vita bisogna affrontare nel migliori modo possibile, bisogna viverla giorno per giorno, col sorriso e la determinazione. . dividere e condividere è la migliore medicina.