BIBLIOTERAPIA e MALATTIA: IL BENEFICIO DELLA LETTURA
di Giovanni Savignano
La mia amica Altea, per problemi al seno, sta effettuando la chemioterapia, medicina che lei denomina liquore rosso. Pur affrontando con coraggio il percorso oncologico, mostra momenti di tristezza e stati ansiosi, di scoraggiamento. Oltre al mio apporto da medico, le ho suggerito la biblioterapia, ovvero di dedicare più tempo alla lettura di libri, siano essi saggi, romanzi o poesie. Leggere può diventare una terapia associata. Altea mi chiede delucidazioni, circa il significato e le funzioni della biblioterapia.
Le rispondo che Il termine sta ad indicare il valore della lettura come mezzo di crescita personale. In queste situazioni anche di testi divulgativi sulla malattia, possono assumere un significato importante nel favorire l'adattamento alla realtà.
Le dico che dalla letteratura e dalla clinica tali funzioni sono:
a) un mezzo per trovare le risposte non presenti altrove, e di decifrare condizioni di esperienze vissute e già collaudate da altri e di assegnarvi un significato in precedenza misterioso, smorzando il senso di angoscia del non- conosciuto;
b) un valido aiuto nella rivisitazione e comprensione del proprio tempo trascorso, e dare libero sfogo a pensieri ed emozioni mai esternate, che gridavano nel profondo del cuore, generando pensieri propositivi verso il futuro e stimolando domande sull’itinerario possibile (es. desiderio di maternità);
c) utile per immergersi in un'altra realtà, per poter fantasticare su cose diverse dai social e Tv,
d) operando come una macchina del tempo, per allontanarsi da una realtà disagevole, o per una pausa onde riacquistare energia, in modo da affrontare una nuova fase impetuosa.
Con la scoperta di una patologia tumorale, è naturale andare anche un po' “fuori di testa”. Per la lettura occorre concentrazione, uno spazio/tempo mentale di ascolto e riflessione, non facile da trovare in momenti di confusione, quando il significato della vita sembra crollare improvvisamente.
Ecco, allora, che un buon libro potrebbe essere quell’amico che aiuta a ritrovare il senso della vita che per un momento si è pensato di perdere per sempre.
È indubbia l’importanza di essere informati su come affrontare i casi difficili della propria vita. Altea fa un’altra domanda: leggere, chiedere, informarsi sulla malattia oncologica, quanto può aiutare la paziente? Le dico subito che, per numerose persone, la lettura e l’informazione, hanno un grande impatto consolatorio. È indubbia l’importanza di essere informati su come affrontare i casi difficili della propria vita. Sapere che altri hanno passato quello che si sta attraversando, fa sentire meno isolati.
Apprendere di quali terapie si ha bisogno, quali problematiche si possono incontrare, permette di essere parte integrante del processo di cura, ovvero di avere un punto di appiglio per uscire dalla buia caverna.
È possibile mettere ordine nella realtà attraverso la narrazione che ci dona la password per entrare. Per la filosofia " la letteratura apporta effetti di guarigione”, sottolineando "l'esistenza di un rapporto tra lettura e medicina". Chi legge percepisce lo stato d'animo di chi ci circonda; condizione necessarie nei rapporti sociali che viene definita " teoria della mente". La biblioterapia non rappresenta una tecnica terapeutica medica o psicologica, ma può essere associata alle cure ordinarie: essa non dà effetti collaterali né controindicazioni, anzi promuove un incontro nuovo, tra il libro e la persona che legge.